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REATTANZA
CAPACITIVA - 4
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ESPERIMENTO PRATICO Per constatare la presenza della reattanza capacitiva, in un circuito elettrico, conviene comporre lo schema di figura 4. Il quale è formato da un trasformatore da rete di piccola potenza, riduttore della tensione di rete dal valore di 220 Vca a quello di 12 Vca, da una lampada L da 3 V, un deviatore (S1), una resistenza (R) e un condensatore (C). Fig. 4 - circuito per verificare il concetto di reattanza capacitiva
Per semplificare ogni cosa, abbiamo ritenuto utile riportare, nel circuito di figura 4, alcuni concetti già analizzati nello schema di figura 3. Nel quale è stato calcolato che la reattanza capacitiva di un condensatore di 4,7 uF, in presenza della tensione di rete alternata alla frequenza di 50 Hz, oppone un impedimento al flusso di corrente pari a quello di una resistenza di 677,5 ohm il cui valore, per semplicità di calcolo, vogliamo arrotondare a 680 ohm. Questo stesso valore, infatti, è stato pure attribuito alla resistenza R collegata in parallelo al condensatore C da 4,7 uF. L'esperimento realizzato con lo schema di figura 4 consiste nel commutare S1 dalla posizione C a quella R e nel constatare come la lampada ad incandescenza L, per entrambe le posizioni assunte da S1, continui ad emettere la stessa quantità di luce. Il risultato, dunque, è il seguente: in un circuito percorso da corrente alternata alla frequenza di 50 Hz, l'impedimento opposto al passaggio della corrente da un condensatore da 4,7 uF, con reattanza capacitiva di 680 ohm circa, è pari a quello introdotto da una resistenza ohmmica dello stesso valore. |
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