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LE ONDE CORTE - 3
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ANTENNE DIRETTIVE Purtroppo, il segnale emesso dall'origine
O nel diagramma di figura 2 non si
propaga in una sola direzione ma, a seconda del tipo di antenna
adottata, in tutte le direzioni o in una fascia più o meno allargata,
provocando una rapida dispersione dell'energia irradiata
dall'emittente. E ciò obbliga il ricorso a segnali di una certa
potenza, se si vuole che questi siano ancora individuabili ad una certa
distanza. Tuttavia, per ottimizzare la portata del segnale in rapporto
alla potenza emessa, si può ricorrere all'uso di antenne direttive, che
possono concentrare la maggior parte del segnale verso una ben precisa
direzione. Fig. 4 - dipolo: antenna direttiva per eccellenza Ovviamente, il punto A, essendo in posizione perpendicolare rispetto al dipolo D, costituisce il punto più lontano raggiungibile a parità di campo elettromagnetico. PORTATA OTTICA Quanto finora affermato, in relazione alla portata di un trasmettitore, è da ritenersi valido finché le due antenne, quella trasmittente e quella ricevente, rimangono incluse entro uno stesso raggio ottico, ossia finché si «vedono». Le cose cambiano, invece, quando fra le due stazioni di emissione e di ricezione si infrappongono ostacoli naturali od artificiali, oppure quando interviene la curvatura terrestre ad interrompere la visuale fra le antenne. Perché in queste altre condizioni fisiche entrano in gioco dei fenomeni, legati alla propagazione dei segnali radio, che spiegano come sia ancora possibile il processo della ricezione, anche quando la distanza potrebbe far ritenere esaurita l'energia del segnale elettromagnetico. PROPAGAZIONE DELLE ONDE RADIO Così come avviene per la luce, anche le
onde radio, quando attraversano gli strati di atmosfèra più o meno
densi, subiscono taluni fenomeni che ne alterano notevolmente il
cammino. Inoltre, nell'incontrare gli ostacoli, possono essere da
questi riflessi o assorbiti, assumendo direzioni diverse o,
addirittura, scomparendo. Uno degli aspetti di maggior importanza, con
cui si interpreta la possibilità dei collegamenti sulle lunghe
distanze, spesso con potenze assai modeste, è quello relativo alla
riflessione ionosferica. |
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