IMPIANTO DI MESSA A TERRA - 3



 

Il conduttore di terra

È un elemento destinato a collegare il dispersore al collettore di terra oppure i diversi elementi del dispersore fra loro, ma che non è in intimo contatto con il terreno (ciò non significa che debba essere isolato elettricamente da terra).
Il conduttore di terra può essere costituito da cavo isolato, corda metallica nuda, piattina metallica, tubi metallici o altri elementi strutturali metallici inamovibili con le seguenti caratteristiche di affidabilità, di continuità elettrica e resistenza alla corrosione:

– percorso breve;

– giunzioni con saldatura a forte o con appositi robusti morsetti o manicotti protetti contro la corrosione;

– assenza di sollecitazioni meccaniche;

– opportuno dimensionamento.

Il collettore (o nodo) principale di terra

È l'elemento al quale confluiscono i conduttori di terra, i conduttori di protezione principali, i conduttori equipotenziali principali. Esso può essere costituito da un morsetto o da una sbarra meccanicamente robusti e atti ad assicurare, nel tempo, la continuità elettrica. Deve essere possibile il sezionamento, solo mediante l'uso di un attrezzo, almeno del conduttore di terra per poter effettuare le verifiche. Uno stesso impianto può comprendere uno o più collettori di terra (per esempio uno per ogni montante). Non è invece lecito realizzare impianti di terra senza collettori o con una o più giunzioni inaccessibili tra dispersore e conduttori di protezione.

I conduttori di protezione (PE)

Sono gli elementi destinati a collegare le masse al collettore principale di terra. In genere sono costituiti da cavi unipolari isolati o da anime di cavi multipolari isolate contraddistinte dal colore giallo-verde. Si possono impiegare anche conduttori nudi a percorso indipendente dalla conduttura principale o altre strutture metalliche inamovibili con opportune caratteristiche di continuità elettrica e di affidabilità meccanica.
Nei sistemi TN, quando l'interruzione del guasto a terra è affidata a dispositivi a massima corrente, è opportuno, per ridurre la reattanza induttiva dell'anello di guasto, che i conduttori di protezione siano incorporati nella stessa conduttura comprendente i conduttori di fase o, quanto meno, che corrano paralleli nelle immediate vicinanze.
Si deve comunque evitare la concatenazione magnetica su lunghi tratti tra conduttore di protezione ed estese strutture in ferro che potrebbero diventare sede di correnti indotte, trasformando l'anello di guasto in un circuito con comportamento simile a quello del primario di un trasformatore di corrente (con evidente enorme aumento dell'impedenza).