La protezione catodica
Molto
più complessa è la situazione in presenza di strutture metalliche
interrate in prossimità del dispersore e protette catodicamente:
– se
le strutture protette non sono collegate al dispersore, si deve evitare
che le correnti galvaniche impresse vadano ad interessare gli elementi
del dispersore che diventerebbe in questo caso un anodo sacrificale
corrodendosi rapidamente; solitamente ci si protegge da questo
inconveniente mediante allontanamento.
– se
le strutture protette catodicamente sono collegate al dispersore, esso
diventa ricevitore di corrente e perciò non si corrode ma, in
situazioni particolari, può ricoprirsi (specialmente se di rame) di
sostanze isolanti che riducono l'efficienza.
In
presenza di elementi catodicamente protetti è indispensabile rivolgersi
a specialisti per risolvere nel migliore dei modi lo specifico caso.
Infondato è invece il timore che effetti di corrosione elettrochimica
possano essere prodotti in strutture collegate in equipotenzialità dal
funzionamento del dispersore: infatti il dispersore scarica a terra
correnti di guasto alternate di durata e intensità limitata che non
possono produrre alcun effetto elettrochimico; inoltre eventuali
fenomeni galvanici indotti nel dispersore non producono alcun danno in
elementi metallici che non siano in intimo contatto con terreno
contenente acqua e aria.

Tab. 4.14 Potenziale elettro-chimico dei metalli a 25°C