SENSORI HALL - APPLICAZIONI - 2



ELEMENTI BASE DI MAGNETISMO

Con le parole "magnete" e "calamita" si designano normalmente delle sbarrette di acciaio, che possono essere diritte o ripiegate e che hanno la proprietà di attrarre piccoli oggetti o frammenti di ferro, acciaio, ghisa e, in misura minore, anche di cobalto, nichel, cromo e altri metalli.
Tutti gli elementi citati, quando sono sottoposti all'influenza di una calamita, si magnetizzano a loro volta, ovvero diventano essi stessi calamite o magneti. Alcuni di questi, poi, in particolar modo l'acciaio temperato, rimangono magnetizzati stabilmente e costituiscono i "magneti permanenti"; altri invece, come il ferro dolce, rimangono magnetizzati finché restano sotto l'influenza di un magnete.
Ogni magnete origina un campo di forze magnetiche che si sviluppano internamente ed esternamente alla propria struttura e che sono dirette sempre nello stesso senso, dal polo nord al polo sud. Si dice pure che le linee di forza magnetiche divergono dal polo nord della calamita per convergere sul polo sud di questa. E l'insieme di queste forze compone il campo magnetico. Il nostro pianeta offre un esempio naturale di campo magnetico uniforme. Nel quale le linee di forza, uscendo dal polo nord, raggiungono il polo sud.
È stato detto ché un corpo non magnetizzato, quando si avvicina ad una calamita, diventa un magnete. E ciò perché il campo magnetico della calamita, nell'investire con il suo flusso di forze magnetiche il corpo non magnetizzato, crea in questo un nuovo campo, che viene chiamato "campo magnetico indotto" e che è quello che, in pratica, sensibilizza i componenti di Hall con i quali si conducono gli esperimenti più avanti descritti.
 

Nell'elettronica moderna, il campo magnetico indotto si misura in "Tesla", mentre nel passato l'unità di misura più comunemente adottata era il "Weber", con il quale si valutava il numero di linee di forza magnetiche per centimetro quadrato. Assieme al "Tesla", si fa pure uso del "Gauss", che costituisce forse l'unità di misura più nota dell'induzione magnetica ed il cui simbolo è "Gs". Citiamo, qui di seguito, le varie corrispondenze fra le diverse unità di misura dell'induzione magnetica:

1 Tesla = 1 Weber/m2

1 Gauss = 0,0001 Tesla 1 Weber/m2 = 10.000 Gauss

 

Nei prontuari, nei tabellari e nelle più semplici indicazioni tecniche relative alle caratteristiche elettriche dei sensori di Hall, la misura del campo magnetico indotto, cui questi componenti reagiscono, è menzionata in Gauss. Per questo motivo, dunque, anche noi, nel riportare i dati elettrici di maggior rilievo dei tre diversi modelli di sensori di Hall, utilizzati nei cinque esperimenti, abbiamo citato il Gauss (Gs).
Tutti gli esperimenti descritti, qualunque sia il modello di sensore Hall adottato, vanno eseguiti tramite calamite possibilmente lunghe, in grado di focalizzare il campo magnetico sulla superficie del componente in cui è impressa la sigla di riconoscimento. Per recuperare i magneti dotati di un campo magnetico fortemente intenso e necessari per eseguire gli esperimenti si possono utilizzare  i magneti che normalmente si applicano sui battenti di porte e finestre in vendita presso tutti i negozi di ferramenta. Ovviamente, da questi dispositivi, occorre eliminare la copertura, ovvero il contenitore, che di solito è di plastica e si rompe facilmente con una pinza, per estrarre i magnetini in essi contenuti.