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CONDENSATORI VARIABILI - 4 |
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DIODI VARICAP Nell'elettronica moderna c'è la tendenza di sostituire il
tradizionale, ma ingombrante condensatore variabile con un componente a
semiconduttore di piccole dimensioni che prende il nome di " diodo
varicap". La zona di giunzione P-N dei diodi,
quella in cui si crea la barriera costituita da due strati di cariche
elettriche si comportano, a tutti gli effetti, come un condensatore la
cui capacità è normalmente di qualche decina di picofarad. La capacità
sussiste anche se le superfici delle armature sono molto ridotte. Ciò
vale naturalmente per i normali diodi, mentre in .taluni moderni
componenti il valore capacitivo raggiunge le centinaia di picofarad. Fig. 6 - simbolo elettrico di un diodo varicap.
Il fenomeno fisico, che determina le variazioni
di capacità, è assai complesso; esso si basa sulle proprietà della <
barriera >; infatti man mano che aumenta la tensione inversa,
applicata al diodo, alla barriera di potenziale giunge una dose di
forza e vigore; la barriera quindi respinge con maggior energia le
cariche che formano le armature del condensatore, determinando una
diminuzione di capacità. Il diodo varicap si comporta quindi come un
vero e proprio condensatore variabile, nel quale le variazioni
capacitive sono ottenute facendo variare, anche con il sistema
automatico, la tensione sui terminali del diodo. Rispetto
al vecchio ed ingombrante condensatore variabile, il diodo varicap
presenta notevolissimi pregi. Infatti, con il diodo varicap, che è un
minuscolo diodo a giunzione, si ottiene un notevole risparmio di
spazio, si ha la possibilità di pilotare la sintonia tramite la
tensione eliminando i fenomeni di slittamento di frequenza dovuti alla
capacità aggiuntiva introdotta dalla mano dell'operatore. Con il diodo
varicap è inoltre possibile ottenere un comando automatico della
capacità del condensatore. Ciò avviene ad esempio nei circuiti di
controllo automatico della frequenza, nei ricevitori a modulazione di
frequenza, nei quali Ia tensione applicata al diodo varicap, inserito
nel circuito oscillante dell'oscillatore locale, viene comandata in
modo da ottenere sempre il massimo segnale, così da agganciare la
emittente a modulazione di frequenza. |
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