ANTENNE - 6


PRESA DI TERRA

L'utilità di una buona presa di terra è ormai universalmente nota ai fini antinfortunistici. La maggior parte dei nostri elettrodomestici, infatti, sono dotati del collegamento di terra, in ossequio a quelle particolari leggi che regolano questi tipi di impianti.
Ma questo stesso accorgimento deve essere esteso anche agli apparati ricetrasmittenti. E non deve trarre in inganno il fatto che un ricetrasmettitore sia alimentato con la tensione di 12-15 V soltanto, perché il ricetrasmettitore è normalmente alimentato con un alimentatore stabilizzato tramite la tensione di rete-luce.
Può quindi accadere che, per una qualsiasi perdita di isolamento, la tensione di 12 V raggiunga i 220 V, con grave pericolo per l'incolumità dell'operatore e per quella del trasmettitore.
E buona norma di sicurezza, quindi, collegare a terra il telaio metallico del trasmettitore che, oltre all'incolumità dell'operatore, garantisce una perfetta schermatura elettromagnetica delle parti elettroniche.
La presa di terra serve anche per preservare il trasmettitore da cariche statiche che, inevitabilmente, danneggerebbero i transistor. È noto, infatti, che durante i temporali o, più generalmente, quando l'atmosfera è carica di elettricità, l'antenna diviene un... collettore di cariche statiche che, accumulandosi in quantità sempre
maggiore, possono dar luogo a campi elettrostatici, cioè a differenze di potenziali elettrici talmente elevate da danneggiare seriamente i semiconduttori.


Per evitare questa nefasta ma possibile conseguenza, si può ricorrere ad un accorgimento: cioè si deve collegare fra i due terminali del cavo schermato, un'impedenza di alta frequenza, connettendo inoltre a terra la calza metallica del cavo schermato.
Poiché la calza metallica del cavo schermato risulta generalmente collegata con il telaio del trasmettitore, il collegamento ora citato si ottiene mettendo a massa il trasmettitore. Con tale sistema tutti i punti dell'antenna risultano elettricamente a massa, perché l'impedenza di alta frequenza non presenta alcuna resistenza alla corrente continua, mentre le cariche statiche, accumulate sull'antenna, vengono disperse al suolo senza interessare minimamente il trasmettitore. Ed occorre notare anche che l'impedenza di alta frequenza non altera in alcun modo il funzionamento dell'antenna, perché essa rappresenta un elemento di blocco per l'alta frequenza.
La piccola bobina, che rappresenta l'impedenza di alta frequenza, dovrà essere realizzata a nido d'ape, servendosi di un filo conduttore di tipo litz, con sezione abbastanza elevata. Questi tipi di bobine sono facilmente reperibili tra i materiali surplus, ma il lettore potrà reperirli pure presso i rivenditori di materiali per radioamatori.