MONTAGGIO
E TARATURA
Il montaggio del
circuito del termometro elettronico si realizza nel modo indicato nel
piano costruttivo riportato in figura 2.
Fig. 2 - Piano
costruttivo del termometro elettronico realizzato dentro un contenitore
metallico. Sulla parte superiore sono presenti i comandi dei due
potenziometri, lo strumento, l'interruttore, il commutatore ed il
pulsante di azzeramento.
Il tutto è composto in un contenitore
metallico, sulla cui parte superiore sono presenti: la scala del
microamperometro, i comandi dei due potenziometri R 1 ed R3, il
commutatore S1, il pulsante PI e l'interruttore S2.
La scala del microamperometro dovrà essere ovviamente suddivisa in
gradi centigradi, onde consentire la lettura diretta delle temperature.
Il lettore quindi, in questo caso, è chiamato ad eseguire un'operazione
un po' delicata, perché deve comporre una nuova scala, prendendo a
modello il disegno riportato in figura 3.
Fig. 3 - Cosi
deve essere composta la nuova scala termometrica da applicare sul
microamperometro. Le due portate, alta e bassa, consentono di
effettuare le misure su due gamme di temperature.
Per
realizzare la scala centigrada, occorre togliere il coperchio
trasparente, protettivo della parte anteriore dello strumento. Poi,
mediante un piccolo cacciavite, si debbono allentare le piccole viti
che tengono bloccata la scala originale e sfilare questa, dalla sua
sede, facendo bene attenzione a non piegare l'indice. Quindi, sulla
faccia opposta, si incolla un pezzo di carta da disegno delle stesse
dimensioni della scala e su questa, mediante un compasso a china, si
traccia un arco di circonferenza, come quello di figura 3.
Poi si rimonta la scala, ma questa volta con la faccia originale
rivolta verso l'interno dello strumento.
Così facendo, la vecchia scala, tarata in microampere, viene conservata
integralmente, rimanendo disponibile per eventuali, altri usi dello
strumento ad indice.
L'arco di circonferenza, tracciato sulla carta da disegno, deve essere
suddiviso in gradi centigradi in sede di taratura del termometro
elettronico.
Una volta completato il montaggio del circuito di figura 1. si pone il
commutatore S1 sulla posizione di azzeramento (AZZ.) e si alimenta il
termometro chiudendo l'interruttore S2. Poi si preme il pulsante P1 e
si regola il potenziometro R3 in modo che l'indice del microamperometro
raggiunga il fondo-scala. A questo punto si prende un pentolino
contenente olio minerale, per esempio quello usato per il motore degli
autoveicoli e vi si immerge un piccolo termometro a mercurio, con scala
di valori compresi fra 0 °C e 150 °C, assieme al sensore del termometro
elettronico, cioè assieme alla resistenza NTC. Ed ora si può iniziare
il riscaldamento del pentolino, dopo aver commutato S1 sulla posizione
BASSA. Il riscaldamento del pentolino deve avvenire molto lentamente e
l'olio minerale deve essere mestato costantemente. Durante questa
operazione, si osservano attentamente i valori di temperatura raggiunti
dal termometro a colonnina di mercurio e, in corrispondenza della
posizione assunta dall'indice del microamperometro, si segnano,
sull'arco di circonferenza, questi valori, ovviamente scegliendo
soltanto quelli che corrispondono a numeri interi.
Quando l'indice raggiunge il fondo-scala. si commuta S 1 sulla
posizione ALTA e si continua a riscaldare l'olio minerale fino alla
temperatura di 110 °C. Si regola quindi il potenziometro R1 per la solita condizione di fondoscala e si lascia
raffreddare l'olio ed a mano a mano che questo si raffredda, si segnano
tutti i valori rappresentativi della seconda scala, quella delta
portata ALTA.
Ricordiamo che la precisione di lettura del termometro elettronico
dipende, principalmente, dalla qualità dei componenti impiegati nel
montaggio, soprattutto da quella dei potenziometri e dall'attenzione
posta durante la fase di taratura del circuito. Non è raro, infatti,
che si possano toccare differenze di ± 1 °C, anche se quelle di ± 5 °C,
in elettronica, debbono considerarsi più che sufficienti.
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