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ROSMETRO - 4


TARATURA

Ultimato il montaggio del rosmetro, è necessario effettuarne la taratura. Per la quale occorre disporre di un carico fittizio, ossia di un elemento che possa sostituire provvisoriamente l'antenna. Questo può essere ottenuto mediante una resistenza da 50-52 ohm e della potenza di 3 -5 W. Ma poiché potrebbe essere difficile reperire in commercio una resistenza con tali caratteristiche, consigliamo di utilizzare quattro resistenze di tipo a carbone del valore di 220 ohm ciascuna e della potenza di 1 W. Queste dovranno essere collegate in parallelo in modo da determinare il valore complessivo di 55 ohm - 4 W. 
La figura 4 interpreta questo particolare accorgimento, anche se per semplicità di disegno sono state riportate soltanto due resistenze, quelle contrassegnate con i numeri 3-4.
Le quattro resistenze vanno saldate sul bocchettone (part. 1 di figura 4), da una parte e sul conduttore di pezzetto di cavo RG58, privato della calza metallica (part. 2 di figura 4), dall'altra. Il bocchettone, così composto, va inserito sulla presa d'uscita del rosmetro, che è la presa d'antenna.

Fig. 4 - Il carico fittizio, necessario in fase di taratura del rosmetro

A questo punto occorrerà mettere in funzione il trasmettitore ed osservare il comportamento dell'indice del microamperometro, il quale potrà assumere due comportamenti:

1° - Spostamento minimo o nullo

2° - Spostamento a fondo-scala

Nel primo caso, registrando una debolissima indicazione o nessuna indicazione del microamperometro, si dovrà arguire che il trasduttore, cioè la bobina L.1, è stata correttamente inserita nel circuito.
Nel secondo caso, cioè quando si verifica uno spostamento a fondo-scala dell'indice del microamperometro, occorre dedurre che la bobina L 1 è stata inserita con i terminali invertiti. Pertanto, basta invertire l'ordine di collegamento dei terminali di L1 per riportare il sistema nella prima condizione, ossia quella esatta del minimo spostamento o dello spostamento nullo dell'indice del microamperometro.
Fatto ciò, si deve ora disinserire il carico fittizio di 52 ohm, che con il nostro accorgimento delle quattro resistenze collegate in parallelo aveva assunto il valore di 52 ohm, e lo si deve sostituire con un nuovo carico fittizio di 18 ohm-4W. Ovviamente, anche questa volta, non disponendo di una resistenza con tali caratteristiche, si potrà ricorrere al sistema delle resistenze collegate in parallelo. Per la precisione 8 resistenze da 150 ohm-1/2 W ciascuna.

Il nuovo carico di 18 ohm risulta disadattato con un ROS pari a 3:1 e ciò significa che, appena inserito sulla presa d'uscita del rosmetro e dopo aver acceso il trasmettitore e premuto il pulsante PTT, occorrerà regolare velocemente il trimmer R2 in modo da ottenere una indicazione del microamperometro a metà scala. Soltanto a questo punto il rosmetro può considerarsi completamente tarato e pronto per essere collegato con il suo vero carico: l'antenna trasmittente.

STRUMENTO INDICATORE

Abbiamo già detto che il tipo di microamperometro adottato per la realizzazione del rosmetro può essere caratterizzato da un fondo-scala variabile fra i 100 μA e i 500 μA; oltre questo valore non è possibile andare. Ad ogni modo, supponendo di utilizzare uno strumento con suddivisione della scala da 0 a 100, sarà facile conoscere il valore del ROS facendo riferimento alla tabella delle corrispondenze tra le posizioni dell'indice del microamperometro e il ROS stesso.

TABELLA CORRISPONDENZE FRA INDICE (uA) E ROS

Posizione indice

microamperometro

ROS

Posizione indice

microamperometro

ROS

0

10

20

30

33 1/3

40

50

1 :1

1.22 : 1

1.5 : 1

1.85 : 1

2:1

2.33 : 1

3:1

60

66 2/3

70

80

90

100

4:1

5:1

5.66 : 1

9:1

19 : 1

Si può comporre una nuova scala, già suddivisa in valori di ROS e sostituirla con quella originale del microamperometro.