Reostato Elettronico - 2



AVVIAMENTO GRADUALE

Una delle caratteristiche fondamentali dei motori elettrici, alimentati in corrente continua, è quella di richiedere per lo spunto, cioè all'avviamento, una corrente di notevole intensità. molto superiore a quella di regime normale. E il valore di questa corrente è limitato soltanto dalla resistenza interna degli avvolgimenti del motore.
La caratteristica ora citata è giustificata dall'assenza di una forza controelettromotrice indotta, che è proporzionale al numero di giri del motore stesso.Questa forza controbilancia, quasi totalmente, la tensione di alimentazione del motore elettrico a tutto regime, mentre all'avviamento, cioè ad un basso numero di giri del motore, essa assume un piccolo valore e non riesce a limitare sufficientemente il flusso di corrente.
Ma la caratteristica di cui stiamo parlando diviene un pregio per i motori elettrici, perché essa si esprime attraverso un apporto notevole di potenza che permette un avvio quasi violento del motore. È una qualità questa che, pur apprezzata in talune applicazioni, come ad esempio nel settore dell'attrazione elettrica, è mal tollerata in certi tipi di apparecchiature, come ad esempio le macchine avvolgitrici, nelle quali le brusche potenze rischiano di interrompere o rovinare il lavoro. In questi casi, dunque, è necessario ricorrere all'uso di un dispositivo elettronico, in grado di produrre un avviamento progressivo del motore, limitando contemporaneamente l'intensità della corrente di spunto a tutto vantaggio del sistema di alimentazione.

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

Prima di iniziare la descrizione del funzionamento del regolatore di tensione continua, il cui circuito teorico è quello riportato in figura 1, vogliamo ricordare brevemente quali sono le principali caratteristiche elettriche che questo può vantare.
Il dispositivo può assolvere due compiti contemporaneamente. 
Il primo è ovviamente quello di regolare, in uscita, il valore della tensione continua mediante un potenziometro, il secondo consiste nello svolgimento di una efficace azione di filtraggio delle correnti unidirezionali ma variabili. E con questa seconda caratteristica il dispositivo può essere utilizzato per trasformare un qualsiasi caricabatterie in un alimentatore per apparecchiature elettroniche. Infatti, occorre ricordare che ogni caricabatterie rettifica le due semionde della tensione alternata, ma non interviene su queste con alcuna azione filtrante. Dunque, oltre che regolare a piacere le tensioni continue in uscita, il circuito di figura I trasforma le correnti variabili, purché unidirezionali, in correnti continue. Per quanto riguarda la funzione di regolatore della tensione continua, ricordiamo che, all'entrata del circuito di figura 1, si possono applicare tutte le tensioni continue di valore compreso fra i 3 Vcc e i 16 Vcc circa.
La tensione in uscita è regolabile, tramite il potenziometro R1, fra il valore di 0 V e quello massimo della tensione applicata all'entrata ma diminuito di 1 V. Facciamo un esempio: se in entrata viene applicata la tensione continua erogata da una batteria d'auto, che ha il valore di 12 Vcc, in uscita è possibile disporre di tutti i valori di tensione continua compresi fra 0 V e 11 Vcc.
La corrente che si può assorbire dal circuito può raggiungere svariati ampère e rimane limitata soltanto dalla dissipazione di potenza che si verifica sul transistor TR2. L'entità della corrente erogabile dal circuito, dunque, dipende dalla differenza fra la tensione applicata all'ingresso e quella presente in uscita. Se vogliamo citare un esempio applicativo, possiamo ricordare che con il nostro dispositivo si possono alimentare piccoli motori elettrici con potenze comprese fra i pochi watt e i trenta/quaranta watt. Ma su questo concetto saremo più espliciti in sede di analisi del circuito teorico del regolatore di tensione.