INTERRUTTORE CREPUSCOLARE - 4




SUGGERIMENTI PRATICI

Ricordiamo che il dispositivo descritto in queste pagine è interessato dalla tensione alternata di rete, che rappresenta sempre un pericolo per l'incolumità personale, se non si adottano precise precauzioni, anche se gli eventuali pericoli sussistono soltanto durante le prove di funzionamento dell'apparato e in sede di taratura del circuito. 

Ad ogni modo, per lavorare con la massima tranquillità e in condizioni di totale sicurezza, è consigliabile inserire, fra la spina del fotorelè e la presa di corrente, un comune trasformatore-isolatore, con rapporto unitario, vale a dire da 220 V/220 V, assai economico e facilmente reperibile in commercio   

Fig. 4 - Sulla sinistra è disegnato il TRIAC e sulla destra il diac montati nel circuito dell'interruttore crepuscolare. 

Poiché il circuito di figura 1, a causa della presenza del TRIAC TC, genera segnali elettromagnetici, che possono risultare disturbatori, si consiglia di utilizzare un filtro induttivo-capacitivo LC di adeguata portata, da collocare in prossimità del dispositivo. Anche questo elemento può considerarsi di facile reperibilità commerciale. 
Passiamo ora ad alcune considerazioni relative ai componenti impiegati nello schema pratico di figura 2.
La resistenza R4 deve essere rappresentata da un modello ad impasto e non di tipo a film, sia metallico che di carbone, perché le resistenze a film non sono in grado di assorbire i brevi, ma intensi impulsi di corrente; queste, infatti, facilmente si aprono ed isolano il condensatore C2, esponendo il
TRIAC TC agli inneschi spuri e provocando un errato comportamento circuitale.
Il diodo DC è un diac di qualsiasi tipo, per il quale non è stata citata, nell'elenco componenti, alcuna sigla. Si tratta di un componente elettronico non polarizzato che, in sede di montaggio, si applica senza tener conto della posizione dei terminali.
Il
TRIAC TC, per il quale si suggerisce l'impiego del modello BT 06 - 600 B o simili, può riscaldarsi, se la potenza della lampada di carico supera abbondantemente la potenza di 200 W. In tal caso il componente deve essere raffreddato, applicando sull'aletta metallica un adatto radiatore dell'energia termica. Comunque, con carichi fino a 400 W, il radiatore non serve.
A proposito del
TRIAC TC, ricordiamo che in alcuni modelli l'aletta metallica rimane elettricamente collegata con l'anodo "a2", mentre in altri è completamente isolata dagli elettrodi del componente.
Per i condensatori C1 - C2, i cui valori capacitivi sono di 100.000 pF, si debbono impiegare modelli con tensioni di lavoro, in corrente alternata, di 250 Vca, oppure, in corrente continua, di 1.000 Vcc.
La lampada al neon LN, alimentata dalla tensione alternata di rete, è di piccole dimensioni e la fotoresistenza FR2 deve rimanere posizionata davanti, con la superficie sensibile affacciata su LN a brevissima distanza.

TARATURA

La taratura del progetto descritto in questa sede si effettua agendo sul trimmer R1 nel seguente modo:
Dapprima si fa ruotare la vite di comando del componente con lo scopo di ridurre al minimo valore la resistenza di R1; il cursore, quindi, deve rimanere tutto spostato verso la linea conduttrice proveniente dal terminale 3.
Successivamente, avendo agito in condizioni di piena luminosità, si provoca artificialmente una progressiva diminuzione della luce alla quale rimane esposta la fotoresistenza FR1. E a un certo punto ci si accorgerà che la lampada di carico (LAMP.) inizia a lampeggiare. Ebbene, questa è la condizione elettrica in cui, essendo ancora freddo il filamento e, conseguentemente, caratterizzato da una bassa resistenza, la lampada si brucia molto facilmente. Occorre quindi intervenire tempestivamente su R1 per provocare l'entrata in funzione della fotoresistenza FR2 ed annullare il fenomeno del lampeggio. Ma appena questo scompare, non si deve più toccare la vite di regolazione del trimmer R1, che ora deve considerarsi perfettamente tarato. È ovvio che il procedimento di taratura descritto, che si riduce alla ricerca del posizionamento esatto del cursore del trimmer R1, va eseguito gradualmente, pur senza esitazioni, con il gruppo optoelettronico FA completamente oscurato.