INSETTICIDA ELETTRONICO AD ULTRASUONI - 4


REALIZZAZIONE e MESSA A PUNTO

In figura 3 e' riportato il piano costruttivo dell'insettifuga.

Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, dell'insettifuga elettronico

Fig. 3 - Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, del dispositivo generatore di ultrasuoni

Il montaggio dell'insettifuga elettronico si effettua su circuito stampato, il cui disegno in grandezza reale è riportato in figura 4. Questo va composto su una basetta di forma rettangolare, delle dimensioni di 9,5 x 4 cm e di materiale isolante, di bachelite o vetronite.

disegno in grandezza naturale del circuito stampato dell'insettifuga elettronico

 Fig. 4 - disegno in grandezza naturale del circuito stampato 

Sulla basetta dello stampato debbono essere inseriti tutti i componenti elettronici che, nello schema elettrico di figura 1, si trovano a sinistra della linea tratteggiata verticale. Alla destra di tale linea sono riportati i componenti esterni: l'altoparlante, l'interruttore e l'alimentatore.
L'integrato IC1 dovrà essere montato direttamente sulla basetta dello stampato, senza l'interposizione di zoccolo, perché i terminali di massa del componente, oltre che svolgere la loro naturale funzione elettrica di collegamento, provvedono a trasferire il calore emesso dall'integrato, durante il suo funzionamento, all'area più estesa di rame del circuito stampato che funge, ovviamente, da dissipatore termico supplementare.
Prima di inserire l'integrato nel circuito, ci si dovrà accertare della sua esatta posizione, ricordando che il piedino 1 si trova da quella parte del componente dove è riportata una piccola tacca di riferimento.

Facciamo osservare che i due condensatori C4 - C5, collegati in parallelo, sono tra loro identici, ossia entrambi hanno il valore capacitivo di 500.000 pF. Essi svolgono quindi le funzioni di un unico condensatore da 1 uF che, essendo di valore troppo elevato, non è di facile reperibilità commerciale. Tuttavia, coloro che dovessero essere in possesso di un condensatore da 1 uF o fossero così fortunati da reperirlo in commercio, potranno eliminare l'accoppiamento del parallelo C4 - C5 ed utilizzare un solo condensatore che va collegato sul terminale centrale del trimmer R5, che serve per regolare l'ampiezza del segnale modulante a bassissima frequenza.
L'altoparlante AP dovrà avere un diametro  molto piccolo e in ogni caso non superiore ai 3 - 4 cm. La sua impedenza dovrà essere di 8 ohm. Ma nella scelta di questo componente, se non si bada troppo alla spesa, conviene dare la preferenza ai tweeter che, per questo particolare tipo di applicazione degli ultrasuoni, sono certamente i più efficaci fra tutti. 
Dopo aver collegato l'altoparlante sui terminali contrassegnati con i numeri 2 - 3 nello schema elettrico di figura 1 e in quello pratico di figura 3, occorrerà inserire l'alimentatore, facendo in modo che il morsetto positivo rimanga connesso con il terminale 1 del circuito e il morsetto negativo con il terminale 3.
Ora, poiché è impossibile udire il suono emesso dal dispositivo, conviene dapprima regolare il trimmer R11 in modo che l'oscillazione sia la più bassa possibile, ossia udibile, e ciò si ottiene inserendo nel circuito tutta la resistenza del trimmer. Poi si regola il trimmer R5  in modo che il suo cursore rimanga spostato tutto verso il collettore del transistor TR1. E in questa nuova condizione si dovrà avvertire chiaramente una variazione dell'intensità del suono emesso dall'altoparlante, però ancora alla frequenza udibile di 12.000 Hz, con un effetto acustico un pò simile a quello del tremolo. La variazione della frequenza del tremolo potrà essere constatata variando la posizione del cursore del trimmer R2 e ciò starà a significare che l'oscillatore subsonico esplica correttamente le sue funzioni. Soltanto ora si potrà intervenire nuovamente sul trimmer R11 riducendo al minimo la sua resistenza, per far uscire dall'altoparlante un suono non udibile dall'orecchio umano, ossia un ultrasuono.