FILTRO ANTI TVI - 4



CIRCUITO DEL FILTRO

Quando un filtro per l'eliminazione di segnali disturbatori è ben concepito, è certamente in grado di arrestare le componenti fuori banda responsabili delle interferenze.
Generalmente, i filtri si distinguono per la linearità, sia di ampiezza che di fase, della caratteristica di trasferimento nella banda passante, per la rapidità con cui aumenta l'attenuazione nella banda di transizione e per il valore di diminuzione di quella di reiezione. In radiotecnica esistono filtri che ottimizzano i tre parametri ora ricordati ma, come spesso accade, non tutti e tre contemporaneamente. Per esempio, quelli di tipo elittici sono filtri che esaltano la ripidità, nella banda di transizione, della caratteristica del filtro. a danno della linearità e della attenuazione.
In figura 1 e' riportatolo schema elettrico del filtro anti TVI

Fig. 1 - Circuito del filtro passa banda, centrato sulla frequenza di 27 MHz, a tre sezioni, con impedenza di 50 ohm. 

COMPONENTI

Condensatori Varie
C1 = 100 pF (mica)
C2 = 150 pF (compens.)
C3 = 33 pF (mica)
C4 = 150 pF (compens.)
C5 = 100 pF (mica)
L1 - L2 - L3 = bobine (vedi testo)

Nel  progetto pubblicato in figura 1, abbiamo cercato, questa volta di esaltare la linearità e l'attenuazione, con lo scopo di non disturbare le qualità di emissione del trasmettitore ed assicurare la massima efficacia contro i segnali lontani dalla banda, che sono, in ultima analisi, i più pericolosi. E per raggiungere una buona ripidità si è fatto ricorso ad un circuito a più elementi, esattamente a tre sezioni, tenendo conto che ogni elemento induttivo-capacitivo introduce una coppia di poli, che garantisce una pendenza di 20 dB in potenza e di 40 dB in tensione per ogni decade di frequenza.
Più
semplicemente si usa dire che, quello presentato in figura 1, è un filtro passa banda a tre sezioni del tipo "Butterworh", con impedenza di 50 ohm. Il quale va inserito nel modo  fra l'antenna ed il rosmetro.
La potenza massima applicabile dipende dal tipo di compensatori e condensatori impiegati nel montaggio dello schema di figura 2. Ma a proposito di potenza vogliamo ricordare che per meglio interpretare i dati precedentemente citati, in relazione alla potenza, si ha

1 dB = 10 x log. (Vout2 / Vin2)

mentre nel caso di tensione vale la seguente espressione:

1 dB = 20 x log. (Vout / Vin)

Assumendo come riferimento la potenza di 1 mW su 50 ohm, l'unità di misura logaritmica della potenza, adottata in radiofrequenza, è il dBm. Se invece ci si riferisce alla tensione di 1V, allora si utilizza il dBV, impiegato in radiofrequenza per valutare l'entità delle interferenze.