FILTRO ANTI TVI - 2


TEORIA DEI DISTURBI

Il ricevitore ideale, considerato sotto l'aspetto puramente teorico, è quello che capta soltanto il segnale, che si desidera trasformare in messaggi audio o video, con la adeguata larghezza di banda, che per la televisione è di 5,5 MHz, per le ricezioni in modulazione di frequenza è di 150 kHz, mentre scende a pochi kilo Hertz nel settore dell'ampiezza modulata e in quello della CB. Il segnale ricevuto, poi, deve possedere una caratteristica di selettività teoricamente rettangolare, raggiungibile con una pendenza rapidissima dei filtri. Pur tuttavia, anche in tali condizioni, certamente non reali, il ricevitore può essere disturbato, quando il segnale indesiderato copre in parte la banda di ricezione.
Se il disturbo è di natura casuale, ovvero non ripetitivo con legge determinata, come quello provocato dalla scintilla di un interruttore, l'interferenza può essere alquanto ridotta mediante l'impiego di filtri di tipo digitale, attualmente inseriti in taluni apparecchi professionali o di uso militare.
Parimenti, il ricevitore è in grado di eliminare il disturbo, quando il segnale corrispondente è modulato in modo diverso. E in tal senso l'esempio più comune è riscontrabile nella radio a modulazione di frequenza, che rimane insensibile ai segnali modulati in ampiezza.
La stessa antenna ricevente, quando genera campi elettromagnetici polarizzati in modo diverso rispetto al segnale utile, è in grado di attenuare l'interferenza generata da conduttori verticali. I problemi invece si aggravano quando il disturbo prende origine da un trasmettitore, per esempio da un modello per CB, che può erogare segnali fuori banda, normalmente di due tipi. Il primo provocato dalla distorsione della portante, il secondo dalle rapide commutazioni di corrente dei circuiti logici.
La distorsione della portante dà origine a componenti armoniche a 27 MHz... 54 MHz... 81 MHz... 108 MHz, stabili e regolari, da ascriversi alla categoria dei segnali determinati e non casuali, talvolta anche molto potenti, soprattutto quando si impiegano amplificatori lineari di una certa consistenza e apparecchiature che non sono di qualità professionale.

Alle volte la distorsione della portante può verificarsi per una insufficiente potenza applicata all'ingresso dell'amplificatore a radiofrequenza, lineare, che tende a squadrare il segnale. E questo disturbo, in genere, è modulato in ampiezza e infastidisce soltanto il video del ricevitore televisivo e l'audio di quello a modulazione di ampiezza. Ma in particolari occasioni può originarsi pure una componente a modulazione di frequenza, che disturba sia l'audio del televisore, sia quello della radio in FM.
E veniamo al secondo esempio di disturbo prima citato, quello dovuto alla presenza dei circuiti logici, che danno luogo alle rapide commutazioni di corrente, e dei circuiti digitali, che realizzano la sintesi di frequenza, molto diffusa attualmente nelle emittenti CB.
Si tratta di un disturbo ad ampio spettro, che segue leggi prestabilite e provoca modulazione in ampiezza ed in frequenza e che, una volta irradiato, interferisce C5 tramite l'apposito cacciavite completamente isolato e appositamente concepito per questa operazione. negativamente sulle immagini di tutti i televisori e sulle emissioni audio di ogni apparecchio radio, senza consentire alcuna possibilità di difesa.
Fortunatamente, questo tipo di disturbo è di solito alquanto debole, ma non si può escludere che, in certe circostanze, possa divenire forte e insopportabile.