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Attenuatore RF ad impedenza costante - 2 |
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LA FUNZIONE DELL'ATTENUATORE In molte
stazioni radioamatoriali, accanto a taluni sofisticati e sensibilissimi
apparati pre-amplificatori alta frequenza, è facile trovare anche un
apparato attenuatore dei segnali provenienti dall'antenna. E ciò
potrebbe impressionare negativamente un osservatore incompetente,
perché l'accoppiamento di un preamplificatore con un attenuatore
potrebbe sembrare un controsenso. In realtà, se si tiene conto che i
segnali radio, normalmente captati dai radioamatori, presentano valori
di tensione compresi fra i pochi microvolt delle stazioni lontane e i
100 mV della emittente del radioamatore vicino di casa, si può
comprendere quanto mutevoli possano essere le esigenze e l'ascoltatore
pretende dal proprio ricevitore. Non sempre, infatti, una cattiva
ricezione radiofonica può essere attribuita ad un segnale radio troppo
debole, perché la ricezione cattiva assai esso è provocata da un
segnale troppo forte, in grado di saturare gli stadi d'ingresso del
ricevitore, anche se in esso è normalmente presente il circuito di
controllo automatico di guadagno e quello manuale della sensibilità in
radiofrequenza. CARATTERISTICHE DELL'ATTENUATORE L'apparato
attenuatore di segnali radio non può essere rappresentato da un
semplice potenziometro, così come potrebbe credere un lettore inesperto
di problemi di alta frequenza. E ciò per due principali motivi: prima
di tutto perché il potenziometro introdurrebbe nel circuito di
controllo delle notevoli capacità parassite, che limiterebbero
drasticamente l'estensione della banda di frequenza di impiego; in
secondo luogo perché, all'entrata e all'uscita dell'attenuatore, è
necessario disporre di una impedenza di valore costante, indipendente
da quello di attenuazione che si intende ottenere. |
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