Minimizzazione della capacità ed induttanza delle piste
L'identificazione dei nodi del circuito in cui la tensione
varia velocemente indica dove bisogna minimizzare le capacità in quanto
la tensione ai capi di queste capacita', come si sa, tende a non variare
velocemente. Il nodo formato della congiunzione dell’induttore, del
diodo e del MOSFET è il solo nodo appartenete alla sezione di potenza.
Questo nodo varia tra il valore zero quando lo switch (M1) e’ on e il
valore superiore di una soglia di diodo quando lo switch e’ off. Visto
che tale nodo ha un ampia dinamica e varia velocemente si devono
costruire le piste, relative a questo nodo, in modo da minimizzare le
loro capacità. Se le capacità di questo nodo sono tali da rallentare il
transitorio di questo nodo l’efficienza dello stesso regolatore si
ridurrà.
Mantenendo le dimensioni di questo nodo piccole non solo si riducono le
capacità ma si riducono anche le emissioni EMI che partono da esso.
Ovvero si devono usare piste corte ma al tempo stesso si devono usare
piste che siano larghe per avere una area di nodo non troppo piccola.
L’identificazione dei rami del circuito in cui si ha variazione veloce
della corrente indica dove minimizzare l’induttanza delle piste in
quanto l’induttanza si oppone alle variazioni della corrente dualmente
al capacitore che si oppone alla variazione di tensione.
Quando la corrente che attraverso un induttore varia velocemente, ai
capi di questo si genera un un tensione e un campo elettromagnetico
dando origine a problemi di EMI e di tensione indotta tali da
danneggiare gli elementi del circuito.
In figura 3 sono mostrati gli andamenti temporali delle correnti per i
tre rami del circuito. La corrente I1 non presenta problemi perché
varia in modo graduale e già una induttanza e’ presente sul suo
percorso ovvero L1.
Poichè la corrente I3 varia in maniera brusca, un eventuale induttanza
in serie con il MOSFET potrebbe causare problemi.
Tale induttanza serie include tutte le induttanze del percorso di
ritorno verso massa della corrente I3 fino al terminale di massa di CIN
(vedi figura 2).
Da notare che la corrente attraverso
il capacitore CIN non cambia velocemente in quanto fornisce la porzione
AC della corrente dell’induttore I1 ( la batteria/alimentatore fornisce
la parte DC).
Una veloce variazione della corrente I2 si ha quando il MOSFET si
spegne. Tale corrente fluisce, attraverso D1 e COUT verso massa per cui
bisogna minimizzare le induttanze di questi componenti e del percorso
di ritorno verso massa.

Figura 3: forme d’onda delle correnti dei rami del
regolatore
Quando si considera l’induttanza dei terminali del carico
come possibile problema è bene ricordare che se il capacitore di uscita è abbastanza grande e ha una
bassa resistenza ESR, allora la tensione ai capi del capacitore è
costante e quindi la corrente nel carico resistivo è costante e le
induttanze in serie con esso non hanno nessuna influenza supponendo che
il carico rimanga costante e non cambi dinamicamente.
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