MONTAGGIO CIRCUITALE
In figura 2 è riportato il piano costruttivo del modulo
elettronico della serratura codificata. Questo si realizza su una
basetta-supporto di materiale isolante, di forma rettangolare, delle
dimensioni di 8 cm x 7,5 cm.

Fig. 2 - Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato,
del modulo elettronico della serratura codificata..
Su una delle due facce della basetta-supporto va composto il
circuito stampato, riportando in essa il disegno esposto in grandezza
reale in figura 3.

Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del
circuito stampato, da riprodursi su una basetta supporto di forma
rettangolare e di materiale isolante, necessaria per la composizione
del modulo elettronico della serratura codificata.
Sullo schema di figura 2, così come accade in quello di
figura 1, il circuito compone la "chiave" in codice già citata, ossia
il numero 7410. Il quale rimane fissato dal collegamento della
resistenza R2 e dai tre ponticelli (spezzoni di filo di rame) a questa
paralleli. Per comporre un numero diverso da quello da noi stabilito
come esempio, basta spostare il collegamento della resistenza R2 dalla
pista di rame che raggiunge il terminale 7 su un'altra; anche i
ponticelli di codifica, ovviamente, debbono essere spostati su altre
piste di rame del circuito stampato, opportunamente composte e in
sostituzione di quelle che, nello schema di figura 2, raggiungono le
estremità di destra degli spezzoni di conduttori (ponticelli).
Il terminale, contrassegnato con la lettera maiuscola C, indica il
conduttore comune, che non deve essere confuso con l'altro terminale,
segnalato con la stessa lettera maiuscola C e che indica il conduttore
comune di alimentazione, in alternata, del ponte P1, e
dell'elettromagnete EM.
Il terminale C, al quale ora facciamo riferimento, deve rimanere
collegato con tutti i terminali liberi dei dodici interruttori-pulsanti
presenti nella tastiera. Ma questa, come si può notare osservando il
disegno pubblicato in figura 4, è internamente composta in modo che il
conduttore comune a tutti i pulsanti faccia capo ad un unico terminale,
contrassegnato con la lettera C, leggermente se parato dagli altri
dodici, sull'estrema sinistra, in basso della stessa figura.
Riassumendo, ogni pulsante è dotato di due terminali, uno dei quali
raggiunge, attraverso un circuito interno alla tastiera, uno dei dodici
terminali (X - 7 - 4 - 1 - 0 - 8 - 5 - 2 - X - 9 - 6 - 3) sistemati a
breve distanza l'uno dall'altro, mentre il secondo va a collegarsi con
un unico conduttore, che raggiunge il terminale C.

Fig. 4 - Così si presenta la pulsantiera da noi adottata
nella realizzazione del prototipo del dispositivo di serratura
codificata. I terminali di rame, sui quali si effettuano le saldature a
stagno dei conduttori, sono tutti raggruppati in basso, in un'unica
fila. Un po' distanziato rimane il terminale comune C.
L'integrato 4082 B che, come è stato detto, è composto di
due sezioni AND, internamente collegate secondo lo schema di figura 4,
deve essere montato su apposito zoccoletto, tenendo conto della esatta
posizione del piedino 1 che, come è dato a vedere sulla destra di
figura 5, si trova da quella parte del componente nella quale è
presente un dischetto guida; gli altri piedini si succedono,
nell'ordine, secondo la numerazione citata.

Fig. 5 - Schema indicativo interno di collegamento delle due
sezioni AND contenute nell'integrato CMOS metal gate, modello 4082 B. A
destra è riportata l'esatta piedinatura del componente, con la
segnalazione del dischetto-guida in prossimità del terminale 1.
Per quanto riguarda la tastiera, ricordiamo che qualsiasi
tipo, purché dotato del contatto comune C, potrà essere utilmente
impiegato per questa particolare applicazione.
Durante il lavoro di collegamento, fra i terminali della pulsantiera e
i corrispondenti terminali del circuito stampato, si dovrà porre
particolare attenzione alle microsaldature a stagno, che non debbono
assolutamente invadere, per eccesso di materiale di apporto, i
terminali continui.
La connessione, fra pulsantiera e modulo elettronico, si ottiene
tramite piattina a tredici conduttori diversamente colorati. Questo
tipo di piattina può essere acquistata presso i rivenditori di
materiali elettronici o, comunque, di componentistica al dettaglio.
Nello schema relativo al piano costruttivo di figura 2 è presente un
particolare tipo di relè, di dimensioni adatte all'inserimento agevole
sulla piastrina-supporto. Ma, in sostituzione di questo, si potrà far
uso di qualsiasi altro modello, purché adatto per la tensione di 12 Vcc
(corrente continua) e con bobina di eccitazione del valore di 300 = 600
ohm. Ovviamente, prima di comporre il circuito stampato, occorrerà
accertarsi che i terminali destinati ad ospitare il relè trovino una
precisa corrispondenza con quelli di RL. Altrimenti, basterà
correggere, nella giusta misura, il disegno del circuito stampato, per
non creare poi problemi di montaggio durante la composizione pratica
del modulo elettronico.
Il diodo led DL, i cui terminali circuitali si trovano in posizione
quasi centrale nello schema di figura 2, dove sono contrassegnati con
"a" (anodo) e "k" (catodo), sarà montato in prossimità della
pulsantiera, allo scopo di svolgere completamente la sua funzione
ingannevole. Quel che importa è il collegamento fra il componente e i
terminali del circuito, perché questo deve essere eseguito con due
conduttori di colore diverso, allo scopo di non confondere il catodo
con l'anodo. Si è affermato che l'impiego della "chiave" codificata,
necessaria per aprire la serratura, si effettua mediante una prima
pressione, della durata di qualche secondo, di un solo tasto della
pulsantiera. Successivamente, dopo che il condensatore elettrolitico C2
si è completamente caricato, si debbono premere, contemporaneamente,
con tre dita, altri tre pulsanti. Chi tuttavia volesse variare la
temporizzazione, dovrà intervenire sui valori delle resistenze R1 e R2.
Infatti, elevando il valore della resistenza R2 dal valore prescritto
di 68 ohm a quello di 330 ohm, 1.000 ohm o 3.300 ohm, non si fa altro
che aumentare il tempo necessario al condensatore elettrolitico C2 per
caricarsi completamente e per commutare e mantenere commutato per
qualche attimo l'ingresso 5 della prima sezione AND di IC1, portandolo
dallo stato logico "0", in cui si trova naturalmente, a quello "1".
Dunque, aumentando il valore di R2, occorre tenere premuto più a lungo
il pulsante cui questa resistenza è collegata e che, nell'esempio
citato della "chiave" 7410, si identifica con il tasto P7. Aumentando
invece il valore della resistenza R1, portandolo ad esempio dai 47.000
ohm prescritti al valore di 100.000 ohm, si aumenta il tempo in cui
ICI-a è in condizioni di continuare ad accettare il comando simultaneo
inviato dai tre pulsanti premuti contemporaneamente, che nell'esempio
menzionato sono rappresentati da P4 - P 1 - P0. Infatti, aumentando il
valore ohmico di R1, aumenta il tempo di scarica del condensatore
elettrolitico C2 e, conseguentemente, quello in cui l'ingresso 5 rimane
allo stato logico 1".
Qualsiasi nuova temporizzazione non influenza, in alcuna misura, il
tempo in cui l'elettromagnete della serratura rimane eccitato, che
corrisponde al tempo in cui i contatti utili del relè RL chiudono il
circuito di alimentazione a 12 Vca, perché appena si sollevano le tre
dita, che premono i tre pulsanti contemporaneamente, l'uscita (piedino
1) di ICI-a ritorna allo stato logico "0" ed interrompe la corrente di
base su TR1, riportando il relè allo stato iniziale di riposo.
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