TERMOSTATO OPTO - ISOLATO - 3



Caratteristiche Elettriche 

Tensione alimentazione circuito : 8- 30 Vdc

Tensione carico : max 220VAC

Potenza carico:  Max 1000W (induttivo o resistivo)

Intervallo temperatura : 0 - 50°C

Impostazione soglia:  Manuale ( tramite potenziometro)

 

FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO

La resistenza NTC costituisce la sonda di temperatura. Essa va sistemata là dove si vuole che la temperatura mantenga sempre uno stesso valore. Con il potenziometro R2 si fissa a piacere il valore della soglia di temperatura. Sui terminali 9 - 10 si applica la tensione di rete, su quelli indicati con 7 - 8 si collega il carico che, come abbiamo detto, può essere la resistenza di un comune elettrodomestico. Si alimenta quindi il circuito pilota con la tensione continua e  stabilizzata a 12 V e tutto funziona alla perfezione.
Riassumendo, il circuito di figura 1 regola l'energia fornita al riscaldatore o al raffreddatore, ossia al carico, secondo il principio del tutto o niente, ovvero applica tutta la potenza di rete al riscaldatore o al raffreddatore fino a che la temperatura del sensore, rappresentato dalla resistenza NTC, non raggiunge la soglia prestabilita mediante la regolazione del potenziometro R2, dopo di che la toglie completamente. Sostituendo la resistenza NTC con una PTC le funzioni ora descritte si invertono.
Il vantaggio di utilizzare una regolazione "tutto 0 niente" rispetto ad altra di tipo proporzionale, che applica una parte della tensione di rete, in proporzione con l'errore di temperatura rispetto al valore prefissato, consiste nella possibilità di commutare la rete in corrispondenza del passaggio della tensione alternata attraverso il valore zero, ovvero a potenza nulla, con il risultato di evitare qualsiasi brusco transitorio elettrico in grado di sollecitare il carico o il TRIAC e provocare disturbi a radiofrequenza, che contrastano con le norme CEI. Il prezzo da pagare, per questo vantaggio, si quantifica in una risposta più lenta della regolazione che, nel caso del controllo della temperatura, rimane pur sempre rapida, almeno rispetto all'utilità pratica, aggirandosi intorno alle decine di milli secondi, mentre le variazioni da controllare sono dell'ordine dei minuti e, talvolta, anche di più.
L'ingresso del circuito di figura 1 si adatta a qualsiasi tipo di sensore a resistenza variabile. Per esempio, la NTC può essere sostituita con una fotoresistenza od altro componente elettronico. Se il carico assorbe una corrente di intensità superiore ai 3 A, ovvero supera la potenza di 660 W (660 W : 220 V --- 3 A), il triac deve essere collegato, con la sua aletta di raffreddamento, ad un adatto elemento radiatore del calore prodotto. A tale proposito ricordiamo che, nel considerare la potenza elettrica, quando si calcola il valore della corrente assorbita, occorre distinguere fra carichi resistivi e carichi induttivi. Per esempio, se si tratta della resistenza di un ferro da stiro, si è in presenza di potenza attiva, per la quale è sufficiente eseguire la divisione dei watt per i volt per conoscere l'entità degli ampère assorbiti. Nel caso di motori elettrici, invece, ossia di carichi induttivi, si deve tener conto della potenza reattiva, la quale implica una divisione della potenza reale per 220 V x cos j , ricordando che il cavallo (HP) corrisponde a 750W. Ma questi dati sono generalmente rilevabili dalla targa applicata al motore elettrico o al compressore dove, alle volte, è chiaramente indicato il valore della corrente assorbita.