MICRO TRASMETTITORE FM - 6


MESSA A PUNTO E COLLAUDO

Ultimato il montaggio del microtrasmettitore, si potrà procedere con alcune semplici operazioni di messa a punto e collaudo. Si comincerà quindi con l'accendere un ricevitore radio, commutato sulla gamma a modulazione di frequenza (FM) e si cercherà in questo una zona in cui non siano presenti segnali radiofonici, anche se tale ricerca, in molti casi, potrà risultare vana. Comunque, uno spazio poco affollato  con segnali di debole intensità lo si trova sempre. Fatto ciò, si applica la pila da 9 V sul porta pila, operando ad una certa distanza dal ricevitore radio, ma sempre nel medesimo locale. Quindi si regola il trimmer R3 a metà corsa e, possibilmente con adatto cacciavite di plastica per operazioni di taratura, si regola il compensatore C7 in modo da ascoltare nel ricevitore un forte fischio. Se ciò accade, le operazioni di taratura possono considerarsi grossolanamente concluse. Perché ora si tratta di individuare, per successivi tentativi, la taratura preferibile di R3, che è quella in cui il segnale ricevuto attraverso la radio appare chiaro, intelligibile e privo di distorsioni.
Durante la regolazione di R3 si potrà notare come la modulazione peggiori in condizioni di massima amplificazione. E ciò può accadere per due precisi motivi: perché i rumori, anche quelli debolissimi, diventano assai forti e perché entra in gioco il soffio generato dai semiconduttori. Infatti, è vero che l'orecchio umano, con l'aiuto del cervello, è in condizioni di selezionare un suono fra tanti altri anche intensi, ma questo potere ha un limite. AI contrario, il microtrasmettitore è più imparziale dell'orecchio ed amplifica tutto in proporzione. Ecco perché la taratura dell'amplificazione, tramite il trimmer R3, deve adeguarsi al valore del rumore di fondo. In conclusione, quando si vogliono ascoltare debolissimi rumori in luoghi silenziosi, l'amplificazione può essere spinta al massimo, mentre sarà regolata al minimo là dove c'è molto rumore. Dunque, in ogni caso, il trimmer R3 va usato con attenzione.

LA PORTATA

La portata del microtrasmettitore varia col variare delle condizioni ambientali e di quelle fisiche ed elettriche del circuito. Per esempio, senza l'impiego dell'antenna, il raggio d'azione può mutare fra il centinaio di metri, in città e qualche chilometro in aperta campagna. Ma la portata aumenta pure con l'aumentare della tensione di alimentazione che, come è stato detto, può variare fra i 9 Vcc e i 15 Vcc, con la possibilità di impiego di una piccola pila da 9 V, oppure di tre pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra di loro, in modo da comporre un alimentatore da 12,5 V.
Un altro sistema per esaltare la potenza d'uscita consiste nel diminuire il valore della resistenza di emittore R8, riducendolo da 560 ohm ai valori di 470 ohm - 390 ohm - 330 ohm - 270 ohm e ricordando che, con i valori più bassi, assegnati alla resistenza R8, la potenza in uscita aumenta. Ma alla maggior potenza del microtrasmettitore corrisponde un aumento di consumo di energia elettrica, ossia delle pile di alimentazione.
Per quanto riguarda l'antenna, facciamo presente che questa costituisce l'organo elettrico che irradia le onde elettromagnetiche nello spazio. Pertanto un'antenna, realizzata con precisi criteri tecnici e particolari attenzioni costruttive, contribuisce ad aumentare la portata del trasmettitore in misura notevole.
Uno dei due terminali, sui quali va collegato il dipolo, è contrassegnato, nella basetta del circuito stampato, con la lettera A, l'altro fa capo alla linea + Vcc.
Buoni risultati si raggiungono collegando al terminale A ed alla linea + Vcc un vero e proprio dipolo.
I due fili, che costituiscono il dipolo, potranno essere rappresentati da due conduttori isolati in plastica, del diametro (interno) di 0,5 cm; la lunghezza di ogni ramo va calcolata dividendo per 4 la lunghezza d'onda sulla quale si trasmette.
La lunghezza d'onda viene determinata applicando la seguente formula:

Lunghezza d'onda = 280 : F

nella quale F indica la frequenza di trasmissione espressa in MHz. Ma facciamo un esempio e supponiamo di trasmettere sulla frequenza di 140 MHz. Applicando la formula precedente si ha:

Lunghezza d'onda = 280 : 140 = 2 metri

e quindi la lunghezza fisica di ogni ramo del dipolo è:

2:4 = 0,5 = 50 cm

I due conduttori del dipolo dovranno essere fissati in posizione verticale, lontano da conduttori elettrici e masse metalliche. Tuttavia, prima di considerare definitiva l'installazione dell'antenna, converrà fare qualche prova pratica per il raggiungimento dei risultati migliori.