COLLAUDO
ED INSTALLAZIONE
Il
collaudo dell'apparecchio si effettua facendo cadere una goccia d'acqua
fra le piste di rame del sensore.
Per evitare spiacevoli inconvenienti, provocati dalla tensione di rete,
raccomandiamo di utilizzare, per T1, un trasformatore nel quale
l'avvolgimento primario sia sicuramente isolato da quello secondario.
Inoltre, sì consiglia di non collocare l'apparecchio sul pavimento, ma
di sistemarlo ad una certa distanza da questo, da tubazioni dell'acqua,
da conduttori elettrici e, ovviamente, da eventuali zone allagate. Il
terminale 5 del circuito stampato deve pure essere connesso con una
tubatura dell'acqua, per motivi prudenziali, tenendo conto che il
dispositivo è alimentato con la tensione di rete e viene fatto
funzionare principalmente in zone o luoghi che possono allagarsi.
IMPIEGHI
Nell'impiego
con lavatrici, il contenitore del modulo elettronico deve
rimanere lontano dal sensore ed il collegamento con questo deve essere
effettuato mediante cavo schermato collegato a massa, quella stessa
della lavatrice. Inoltre conviene invece collegare il terminale 5 del
modulo con la parte metallica (massa) dell'elettrodomestico mediante
cavo di rame del diametro di 2 mm, ricoperto con materiale isolante di
color verde-giallo, in rispetto delle norme internazionali che regolano
le condutture di massa.
Per utilizzare il rilevatore idrico per azionare automaticamente i
tergicristalli sugli automezzi bisogna fare alcune
modifiche:
1) occorre aumentare il valore capacitivo del condensatore C2, onde
generare impulsi di maggior durata.
2) sostituire il buzzer con un relè da 12 V e 10 mA e
collegare in parallelo le due porte NAND (c) e NAND(d).
Sui contatti utili del relè si collega l'interruttore del
tergicristallo. Per quanto riguarda l'alimentazione, questa deve essere
derivata dalla batteria a 12 V, applicandola direttamente sui terminali
del condensatore elettrolitico C4.
Per disporre di un comando continuo, basta eliminare il condensatore C2
e la resistenza R4 e collegare fra loro i piedini 8 - 9 di IC1c.
Mettendo il sensore fuori dalla finestra, il dispositivo funziona da
rivelatore di pioggia.
IL CD4093B
L'integrato IC1, appartiene alla serie 4000
degli integrati logici ed è realizzato in tecnologia CMOS metal gate,
la quale presenta ridotti consumi,ed elevatissima impedenza
d'ingresso.
L'integrato può essere alimentato con tensioni fino a 18 V. I circuiti
di ingresso sono dei trigger di Schmitt, dotate di notevoli isteresi
con il vantaggio di evitare incertezze nello scatto, rimbalzi
successivi o lente transizioni in uscita, insensibilità al rumore nella
misura di circa due terzi della tensione di alimentazione; in pratica,
dunque, per interferire sullo stato logico, il segnale disturbo deve
sovrapporsi al livello, normalmente esistente in entrata, per ben 8 V.
La funzione logica espletata dall'integrato IC1 è quella di NAND a due
ingressi: perché l'uscita sia bassa, è necessario che entrambi gli
ingressi siano alti. E se questi sono collegati assieme, come accade
nel progetto di figura 1, il circuito inverte semplicemente lo stato
logico presente all'entrata.
La tecnologia CMOS, in misura particolare quella a metal gate,
obbliga ad adottare alcuni accorgimenti circuitali che, se non
vengono rispettati, possono condurre ad effetti disastrosi. Ma vediamo
subito di che cosa si tratta.
Per evitare la distruzione del sottile strato di ossido, depositato
sotto il gate dei transistor MOS, sempre possibile in presenza di
sovratensioni positive o negative, a causa delle elevatissime impedenze
in gioco, si debbono inserire, sui circuiti di ingresso, dei diodi di
protezione, realizzando pure delle strutture parassite, equivalenti a
degli SCR, che possono cortocircuitare l'alimentazione, provocando un
fenomeno di sovracorrente e la conseguente distruzione dell'integrato.
Un tale fenomeno, come è stato ricordato in altre occasioni, viene
designato con l'espressione "latch - up"; esso si verifica quando, sui
vari piedini dell'integrato, sono presenti sovratensioni positive o
negative, soprattutto di tipo impulsivo.
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